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La fascia "rigida"

  • Immagine del redattore: Chiara Bibì
    Chiara Bibì
  • 13 apr 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

Cos’è? Non c’è nulla di più semplice! E’ una striscia di stoffa tessuta in un’unica porzione, senza alcuna cucitura. Le migliori fasce sono tessute su un telaio manuale o meccanico con tessitura ad armatura diagonale (come ad esempio cross twill e jacquard) e con fibre di origine naturale. La lunghezza delle fasce varia tra i 2,5 e i 6 metri circa e tra i 60 e i 80 cm per larghezza. In base alla sua lunghezza si parla di fascia lunga o fascia corta, e questa ne definisce le cosiddette “taglie”. La taglia necessaria varia in base alla corporatura di chi porta e alle legature che si vogliono utilizzare. Per la sua caratteristica di non possedere alcuna cucitura, la fascia si definisce come supporto non strutturato, è il supporto più versatile tra tutti perchè con esso si possono fare tantissime legature e può essere usato dalla nascita fino alla fine del percorso di babywearing. La fascia è un supporto occidentale, nello specifico europeo, nuovissimo se messo a confronto con altri tipi di supporti, perchè nasce in Germania nel 1970 da una mamma, Erika Hoffmann, che avendo la necessità di tenere addosso i suoi bambini si ispirò alle mamme delle altre culture nel mondo e si inventò questo supporto. Pian piano, perfezionando la fascia, cominciò ad avere molte richieste dalle mamme tedesche, fin quando decise di fondare la prima azienda produttrice di fasce rigide, la Didymos. Chi non conosce le mitiche fasce didymos? Oggi esistono tantissimi produttori di fasce con le più svariate fantasie e spesso storie che motivano la tessitura di una specifica fascia.

La composizione del tessuto (blend) può variare da 100% cotone a cotone e misto lino, canapa o bamboo o fibre sintetiche come il tencel, seacel, ecc; queste differenze conferiscono alla fascia delle caratteristiche diverse in termini di morbidezza, sostegno del tessuto stesso , traspirazione del tessuto ecc. Esiste, inoltre, la grammatura di una fascia ossia il peso al metro quadro del tessuto: più la grammatura è alta più, in generale, il tessuto sostiene il peso del bambino nella crescita. Con la fascia rigida possono essere fatte tantissime legature e si può posizionare il bambino davanti, sul fianco e sulla schiena. Un neonato ad esempio, verrà portato sul petto del genitore ad esempio con una legatura chiamata Kangaroo Carry o FWCC (front wrap cross carry). Quando il piccolo comincerà a tenere dritta la schiena e ad essere incuriosito dall’ambiente si potrà cominciare a portarlo sul fianco o sulla schiena con alcune legature come la Robin's Hip Carry (fianco) o Rucksack Carry (zainetto sulla schiena). Obiettivamente uno degli svantaggi della fascia rigida è quello di essere un supporto non sempre veloce e immediato da indossare, molto dipende dalle legatura che si vuole fare oltre che dall’esperienza. Una fascia corta può permettere legature più veloci (ad esempio lo zainetto sulla schiena) ma allo stesso tempo non può permettere legature più complesse e sostenitive.


La fascia rigida però è il migliore tra i supporti perchè si adatta bene al corpo di chi porta e soprattutto al corpo del bambino; può essere l’unico supporto che una famiglia può acquistare perchè utilizzabile dalla nascita e fino a fine percorso: ci sono fasce di buona qualità che hanno dei prezzi davvero accessibili e non necessitano di essere sostituite, anzi, più una fascia si utilizza più si ammorbidisce e diventa semplice da legare (ovviamente con una corretta manutenzione). Inoltre, può fare all’occorrenza da coperta, da telo, da amaca, si può utilizzare per allattare con discrezione (con le dovute accortezze per la sicurezza del bambino) e, infine, è bella da vedere!

Per imparare a fare una buona legatura, per trovare la taglia giusta, per imparare ad avere dimestichezza con questo supporto: CONTATTAMI! Sarò davvero felice di aiutarti!

 
 
 

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